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DRAWN ONWARD è un progetto di scambio tra lo spazio P/////AKT di Amsterdam (NL) e Progetto Diogene di Torino (IT). Entrambe le organizzazioni, che operano su base non-profit, favoriscono il dialogo con artisti emergenti nel campo dell’arte contemporanea. L’obiettivo del progetto, è quello di instaurare uno scambio di esperienze e contatti tra le organizzazioni partner, sostenendo e promuovendo il lavoro di artisti a livello internazionale.

Dopo il successo della prima edizione di DRAWN ONWARD nel 2016, Progetto Diogene e 
P/////AKT – in collaborazione con Barriera – presentano una nuova edizione 2017 del programma di scambio. Gli artisti selezionati per il progetto sono Francesco Pedraglio (IT, vive e lavora a Città del Messico) e Paul Geelen (NL, vive e lavora ad Amsterdam).
Ad entrambi gli artisti è offerto un periodo di residenza di due mesi e una mostra personale durante
la quale saranno presentati dei nuovi lavori – pensati appositamente per uno specifico spazio e contesto – a un pubblico internazionale.

Francesco Pedraglio
a P/////AKT, Amsterdam
periodo di residenza: 1 Aprile – 28 Maggio 2017
mostra personale: 7 Maggio – 4 Giugno 2017.

Paul Geelen
a Diogene, Torino
periodo di residenza al tram Diogene: 24 Aprile – 18 Giugno 2017
mostra personale a Barriera: 9 Giugno – 1 Luglio 2017

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PAUL GEELEN
Chance Encounter

Barriera, Torino
9 giugno/ 1 luglio

Torino – giovedì 8 giugno alle ore 18.30, presso gli spazi di Barriera in via Crescentino 25, inaugurerà la mostra personale Chance Encounter dell’artista Paul Geelen, risultato di una collaborazione tra Progetto Diogene e lo spazio P/////AKT di Amsterdam nell’ambito del progetto Drawn Onward.

Il progetto Chance Encounter di Paul Geleen trae origine da un reperto archeologico rinvenuto nel 1877 nella campagna piacentina da un contadino durante l’aratura. L’oggetto, denominato il ‘fegato di Piacenza*’, è una scultura in bronzo con iscrizioni etrusche che ritrae un fegato di pecora e usato per la lettura degli astri.

Nell’allestimento presso gli spazi di Barriera l’artista propone la sua versione in creta del fegato etrusco, in scala uno a uno e, all’angolo opposto, un vero fegato di pecora, posizionato su un piano refrigerante, costruito appositamente per conservarlo.

I due oggetti parlano di due realtà solo apparentemente conosciute.

Se, infatti, sappiamo le origini e l’uso del fegato di Piacenza, vien da chiedersi sin dove la nostra conoscenza possa arrivare, ossia se davvero possiamo leggere quest’oggetto come coloro che lo hanno realizzato. E anche il fegato reale. Un organo che possediamo, eppure rimane celato.

A questi due oggetti Geleen ne aggiunge un altro, ‘conosciuto’: due blocchi neri in polistirolo, due parallelepipedi, che scolpisce, per la prima volta. Nella sua pratica, infatti, l’artista utilizza ad ogni mostra un materiale mai usato prima. Così i solidi di polistirolo, tagliati con un lama incandescente, rivelano scarti che si caricano di significato, quasi a sovrastare la massa solida dei due parallelepipedi che formalmente ricordano i due emisferi del cervello. L’organo ‘nobile’,  ci ricorda Platone, che dialogava con il resto del corpo grazie alla superficie riflettente e lucida del fegato; un fegato, come abbiamo visto, che serve a vedere il futuro. Concetto che l’artista evoca ulteriormente attraverso un intervento sonoro di un treno in transito: il suono è il movimento, condizione prima del futuro.

*Modello bronzeo di fegato di pecora con iscrizioni etrusche, II -I sec. a.C.

Paul Geelen (1983)
vive e lavora ad Amsterdam
Dal 2004 al  2008 ha studiato al the AKV | St. Joost in Breda. Nel 2014 ha completato i due anni di residenza al De Ateliers ad Amsterdam. Recentemente ha esposto: A Minor State of Flux – Arti et Amicitiae, Amsterdam (2017), Sliding under traces – A Tale of Tub, Rotterdam (2016), Survival Blur – Grey Light Projects, Brussels (2015), Percussive Hunter – Akbank Sanat, Istanbul (2015), Axis Mundi (Art as a healing tool) – Moinsun, Paris (2015), The Hidden Picture – Cobra Museum, Amstelveen (2014), Offspring – de Ateliers, Amsterdam (2014) e  Æon Flux a P/////AKT, Amsterdam (2014).

Foto di Cristina Leoncini

FRANCESCO PEDRAGLIO
FADE IN from BLACK (abruptly)

P/////AKT, Amsterdam
7 may -4 jun 2017

It´s not night yet, but it’s definitely not day anymore. The whole scene might be permeated with a faint yet detectable scent of wet paint. Outside: a light  rain starts falling.

The voice-over:

imagine a series of abstract shapes. Picture
each and every one of these shapes respectively containing a smaller and being contained by
a larger one so that, when describing any of the aforementioned figures, you could already envisage the existence of both a predecessor and a successor. For instance…

Moving anti-clockwise (slowly):

a first man maybe the protagonist of this story – starts talking about the making of a film around the idea of portraiture… a film where the main character

a second man, which happens to be the first mans alter ego ends up not appearing in front of the camera at all, obliging the first man to imagine hoa portrait of an absent person might look like. To do so, the first man asks for  the help of a third person, a photographer and an old-time friend of his. The solution is simple: to shoot the portrait of, lets sayX and to do  so through Y (with Y being absent), well, they would shoot through the eyes of Z who, by knowing X, could better picture the absent Y.

Or more simply

Reflective pause… then:

a group of men and women is invited to play “being actors” just by leaning against a wall of a gallery space during a performance. By doing so as in: by “playing actors they play being the audience of that very same show. Finally
Sparse signs of approval: someone is nodding, most stand still…

a man yawns loudly:

finally two equal and equally independent alphabets. One, the first one, is the alphabet of the teller. It could be noisy and complicated. But it could also be extremely entertaining, or moving. The second is the alphabet of the wanderer. Its silent and schematic, borderline childish, but it has the same drive as the instinct to cover up your face when fearing a hit. Now  picture the two alphabets coexisting one in front of the otheras if mirrored. They both tell stories: a man or a honeybee or a chacma baboon or a spider-monkey or a woman or a group of people walking or running or leaning or sitting or standing still,

as if dead, etcetera…

The voice-over stop speaking and silence fills the room.
Someone is singing in the distance.

FADE to BLACK (slowly).

Keep the scene going with the screen totally black
(close your eyes!) Then: And one last time: CUT

Francesco Pedraglio is interested in storytelling as a tool to decode intimate encounters with both mundane and historically complex situations. He looks at how the process of narrating and staging oneself, or a situation influences the relationship between teller and listener, making visible the fantasies and fictions that constitute our reality.

The starting point of Pedraglio’s practice being performance, sculpture, installation, prints, films is writing. A curious detail, an overheard rumour, a banal incident, anything could spark some telling. And  its in the movement from the written text to the live action, from the live action to a staged installation or a film that the exploration of language, fiction and reality-making occurs.

Photos by Charlott Markus

Francesco Pedraglio was born in Como (IT) in 1981.
He lives and works in Mexico City.

Informazioni sulle organizzazione partner

P/////AKT è spazio espositivo no profit per l’arte contemporanea che organizza e facilita presentazioni di artisti internazionali per sensibilizzare il pubblico al processo creativo nello spazio e al pensiero degli artisti. P/////AKT è una piattaforma aperta allo sviluppo del talento dei giovani artisti e alla valorizzazione di quelle ricerche che, più di altre, si distinguono per unicità e autenticità di linguaggio e che sono in grado di dare una visione diversa sul modo corrente di pensare l’arte. Centro di forte stimolo intellettuale e di incontro e discussione con un pubblico largo, P/////AKT incentiva gli artisti a produrre dei nuovi lavori cercando di condividere la propria visione anche con spazi simili fuori dai confini nazionali e attivare, così, una rete di scambio.

Barriera è un’associazione no profit nata nel 2007 a opera di un gruppo di amici, appassionati d’arte contemporanea, con lo scopo di promuovere iniziative, mostre ed eventi nell’ambito
dell’arte contemporanea, favorendo la formazione e la crescita di giovani artisti e realtà culturali.

Progetto realizzato con il sostegno di Mondriaan Fond e Compagnia di San Paolo

2016
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Progetto Diogene (Torino) | P/////AKT (Amsterdam)

DRAWN ONWARD è un progetto di scambio tra lo spazio P/////AKT di Amsterdam (NL) e l’associazione Progetto Diogene di Torino (IT). Entrambe le organizzazioni, che operano su base no profit, si dedicano al supporto e alla promozione di talenti artistici nel campo dell’arte contemporanea. L’obiettivo di questa collaborazione è di attivare uno scambio a livello di pubblico, contatti ed esperienze tra le organizzazioni partner, promuovendo il lavoro di giovani artisti a livello internazionale. Francesca Ferreri (IT, vive e lavora a Torino) e Bram De Jonghe (BE, vive e lavora all’Aia, NL) sono gli artisti invitati per questa prima edizione del progetto: ognuno di loro svolgerà un periodo di residenza che si concluderà con una mostra personale all’interno dello spazio ospitante. DRAWN ONWARD offre agli artisti la possibilità di produrre nuovi lavori – pensati appositamente per uno specifico spazio e contesto – e di presentarli a un pubblico internazionale.

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Bram De Jonghe a Progetto Diogene, Torino (IT) Residenza: 25 maggio – 22 giugno 2016 Mostra personale “Counting Away” presso Associazione Barriera Inaugurazione: 22 giugno ore 18.30 23 giugno – 17 luglio 2016

La ricerca dell’artista è volta a “isolare esteticamente” la tensione tra un approccio puramente formale e al contempo pragmatico verso la propria opera. Secondo De Jonghe questa tensione ha un potenziale di riflessione che può essere liberato permettendo allo spettatore, nel momento in cui fruisce l’opera, di confrontarsi con i suoi possibili significati e con le convenzioni che sottostanno a essi, ma anche con il modo in cui questi significati cambiano a seconda del loro contesto. L’idea alla base della mostra è la creazione di circostanze che ci permettano di vivere la quotidianità in un modo nuovo, riflessivo e al contempo distaccato. L’intenzione del lavoro, in realtà, non è quella di annullare la differenza tra arte e non-arte (o tra rappresentazione artistica e la verità empirica), ma piuttosto quella di interpretare in modo diverso queste due condizioni, adottando un punto di vista nuovo. Non è più possibile secondo l’artista oggettivare questa differenza come il confine tra un’opera d’arte autonoma e ciò che esiste al di fuori di esso. Tale condizione, infatti, si manifesta attraverso la struttura riflessiva specifica dell’esperienza che separa il nostro rapporto con l’arte da tutti i modi teorici e pratici di ‘vivere nel mondo’. La qualità estetica di un oggetto non è legata a proprietà predeterminate, è il prodotto dell’esperienza attivata grazie al confronto con l’oggetto. Nel contesto di confini labili non si può più interpretare l’estetica come ‘altro’ dal non-estetico, almeno non senza rinunciare al pensiero estetico come tale: si tratta di essere aperti al cambiamento.

Progetto Diogene presenta Bram De Jonghe – Counting Away Barriera Via Crescentino 25 23 giugno – 17 luglio Video intervista a Laura Pugno, co-fondatrice di Progetto Diogene e Bram De Jonghe


Francesca Ferreri a P/////AKT, Amsterdam (NL) Residenza: 23 maggio – 18 giugno 2016 Mostra personale “Fuzzy Traces” presso P/////AKT Inaugurazione: 18 giugno, dalle 20 alle 24 19 giugno – 17 luglio 201

 

P/////AKT è uno spazio espositivo convenzionalmente concepito, una piattaforma aperta per lo sviluppo del talento dei giovani artisti e la valorizzazione di quelle ricerche che, più di altre, guardano all’installazione come linguaggio principale. P/////AKT incentiva gli artisti a produrre dei nuovi lavori utilizzando lo spazio della galleria come area di lavoro, e risiedervi per un periodo al termine del quale vi è una restituzione pubblica.

www.francescaferreri.com www.bramdejonghe.com www.associazionebarriera.com

progetto sostenuto da Mondriaan Fonds